Brano: [...] dell’organizzazione comunista nelle fabbriche e nelle campagne.
In un rapporto della Questura del 1926 si legge che era stato « notato da tempo un Cbrto risveglio tra i sovversivi locali ed una più intensa attività da parte di esponenti più in vista del Partito comunista ».
Nell’ottobre del 1926 una riunione clandestina convocata per la riorganizzazione del partito venne interrotta dalla polizia che arrestò 28 comunisti, fra cui Voccoli e Giuseppe Latorre (v.). Nel 1928 saranno condannati entrambi dal Tribunale Speciale a 12 anni di reclusione.
Gli anni del fascismo
Nel 1923 il governo fascista decise di staccare Taranto dalla provincia di Lecce per costituire la provincia jonica.
« Taranto ha un solo dovere da compiere
— scriverà la stampa locale, — seguire il Duce, mostrarsi pronta e memore a lui che le ha dato novella dignità, dirgli che non è sovversiva, non è “rossa” ».
Il distacco dalla precedente struttura provinciale accentuò per contro l’impegno di attività dei comunisti nei comuni aggregati nella nuova provincia: accan[...]
[...]stellaneta, Angelo Antonicelli di Massafra, Vitantonio Chiarelli e Francesco Antonacci di Mottola.
Nella seconda metà del 1931 fu colpita l'organizzazione giovanile che tentava di riprendere l’attività soprattutto ad opera di Amedeo Portone: una decina di militanti furono arrestati. Nel 1932 alcuni di essi usufruirono deH’amnistia concessa dal fascismo per il decennale e, una volta liberi, ripresero il lavoro clandestino.
Odoardo Voccoli e Giuseppe Latorre ricostruirono il Comitato federale del Partito e diverse cellule all’interno dell'Arsenale. Individuata dalla polizia questa attività attraverso l’infiltrazione dell’Ovra, vi furono ben 168 arresti e 62 deferimenti al Tribunale Speciale. Nel processo, celebrato nel 1934, Giuseppe Latorre fu condannato a 14 anni di reclusione e Voccoli a 4 anni. L'organizzazione clandestina subiva così un duro colpo, ma i dirigenti e i militanti non si arresero.
Intanto le condizioni di vita dei lavoratori e delle masse popolari peggioravano, la disoccupazione aumentava e non bastavano alcune opere pubbliche a fronteggiare il malcontento popolare. Nel 1931 i pescatori di Taranto portarono le loro barche in via Garibaldi per protestare contro le autorità che non prendevano in considerazione la gravità dei loro problemi. Nel 1935, a Martina Franca, in seguito a un aumento del dazio sul vino s[...]
[...]40, le aerosiluranti inglesi attaccavano la flotta italiana a Mar Grande, affondando la corazzata Cavour, danneggiando seriamente la Doria e altre navi. Crollava così anche il mito deH’“inattaccabilità” della rada di Taranto. Le ripercussioni psicologiche tra la popolazione che abbandonò la città furono enormi.
Dopo il 25 luglio
AM’indomani della caduta del fascismo, dal carcere e dal confino tornarono, in diversi momenti, Odoardo Voccoli, Giuseppe Latorre, Nicola De Falco, Fiorindo Lemma, Umberto Candelli, Ribelle Voccoli (figlio di Odoardo). I fratelli Francesco e Federico Mellone, come Wservodol Voccoli, erano morti in carcere. Gli operai di Taranto, vecchi e giovani, non ebbero difficoltà a riconoscere in questi uomini i loro naturali dirigenti. Ciò avvenne anche da parte delle altre forze poli
La .prima Sezione comunista di Taranto. Al centro del gruppo, l'allora sottosegretario alle Finanze Antonio Pesenti (dicembre 1944)
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